domenica 28 gennaio 2018

Benedizione

 

Benedizione
di Kent Haruf
ed. NNE

Spesso noi lettori, siamo come una comunità, una sorta di setta di "mangia pagine" che cerca di contagiare tutti quelli che troviamo sul nostro cammino, di convertire quante più  persone possiamo alla lettura, come se la nostra passione sia l'unica possibile.
Conosciamo persone che hanno gusti differenti dai nostri, ma con le quali riusciamo sempre a trovare dei punti comuni.
Sugli autobus e sui treni siamo quelli che sbirciano le copertine di chi sta leggendo per cercare di capire se l'abbiamo già letto o se potrebbe piacerci, a volte siamo infastiditi da quelli che lo fanno con le nostre letture, e io personalmente detesto chi legge su dispositivi digitali, ma non perché sono contraria, visto che lo faccio anch'io, ma proprio perché non riesco a capire cosa stanno leggendo!

Poi ci sono i nostri "colleghi" di lettura, quelli con i quali ci si scambia i libri, che leggono più o meno il nostro genere, anche se io non ne ho uno preferito, mi piace variare e sono sempre disposta a leggere cose inusuali che quasi sempre si rivelano piacevoli sorprese.
So, per esempio, che se un libro piace a mia mamma, di sicuro piacerà anche a me, ho gusti simili a mia sorella e alla mia amica Barbara.
Ho gusti diametralmente opposti a mia figlia Lucrezia, che mi consiglia sempre libri che non avrei mai scelto, azzeccandoci ogni volta, e facendomi appassionare agli scrittori che mi consiglia : Baricco, Carcasi, Barbery, Benni, Macchiavelli.

Ci sono amici che ci sono vicini nella vita di tutti i giorni, che hanno diviso con noi gioie e dolori ma che sono diversissimi da noi, che hanno altre passioni, che hanno altri percorsi, ma che sanno perfettamente cosa potrebbe piacerci.
Sto parlando della mia amica Raffaella, mia taxista personale, che mezz'ora di tragitto non basta mai per scambiarci tutti i consigli letterari che ci facciamo, per scoprire nuovi autori, per fare il riassunto di quello che stiamo leggendo.
Amo la sua libreria, dalla quale attingo a piene mani, libri che per fortuna non hanno una data precisa di restituzione, visto che ho sempre una marea di libri in attesa.
Cosi come amo l'ampio spettro fra cui spaziano le sue letture, trovo i suoi gusti letterari molto variati ed ecclettici.

Durante una mattina di caffè e cambio libri, mi ha consigliato "Benedizione" di Kent Haruf.
L'ho cominciato appena tornata a casa e non sono più riuscita a staccarmene.
Mentre lo stavo leggendo ho prenotato in biblioteca altri due libri suoi.

"Benedizione" fa parte della trilogia di Holt di Kent Haruf.
In Italia é stato pubblicato per primo, ma in realtà é il terzo della serie, anche se i libri sono collegati fra loro solo dal paese in cui sono ambientati e da alcuni riferimenti.

Racconta la storia dell'ultima estate di Dad Lewis, di sua moglie Mary, della figlia Lorraine tornata per stargli vicino, ma racconta anche della vita degli altri abitanti della città di Holt, paesino rurale dello stato del Colorado, dove le vite si intrecciano, dove vengono svelati pian piano segreti di paese, ma che in una realtà cosi piccola non sono segreti per niente.

Ho amato moltissimo lo stile di questo scrittore, pacato e tranquillo, come può esserlo la vita in una piccola città di provincia, il modo di raccontare vite normalissime, ma dando ad ognuna di loro il giusto risalto, rendendo giustizia ad ognuno dei personaggi.



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