lunedì 19 ottobre 2015

La mandragola


La Mandragola
Niccolò Machiavelli
Ed. Einaudi
pag. 84
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La Mandragola di Niccolò Machiavelli è una commedia teatrale satirica scritta nel 1518, ma per noi qui in casa è chiamata affettuosamente "Mandri", si perché questo piccolo libriccino, di poco più di ottanta pagine, siamo talmente abituati a vederlo spuntare ovunque che è diventato uno di famiglia, sbuca sulla tavola della colazione, appare in giardino, occhieggia dalla borsa ad ogni viaggio e si fa tutte le volte la tratta "casa di Firenze-casa di Vaglio", fra un po' gli daranno la carta Freccia con il nome stampato sopra!!!

"Mandri" è un intoccabile.
A casa nostra si condivide tutto, ma gli "intoccabili" sono si proprietà esclusiva di una persona, se un oggetto viene messo in questa categoria, non è soggetto ne al prestito ne alla suddivisione, a meno di non farne una regolare richiesta.
Questa regola era stata decisa quando le nostre figlie erano piccolissime per evitare litigi,  per rientrare fra gli "intoccabili" doveva essere speciale, non potevano inserire ogni loro cosa, ma solo quelle a cui tenevano in modo particolare.
Oggi questa regola vige ancora ma viene applicata raramente, a parte in questo caso.
"Mandri" è di proprietà esclusiva di Lucrezia.

Sono quindi particolarmente riconoscente di averla potuta leggere.
Conosco Machiavelli per aver letto "Il Principe" e ho apprezzato moltissimo l'arguzia di questo Fiorentino.
Ho voluto leggere "La Mandragola" per leggere un'altra sua opera, ma soprattutto per capire qual è stata la scintilla che ha fatto innamorare Lucrezia di questo libro, cosa l'abbia spinta a prenderlo come lavoro di diploma e soprattutto come abbia fatto Machiavelli a far appassionare una ragazza nata quasi 480 anni dopo la pubblicazione della sua commedia.
Il racconto mi è piaciuto molto, ho amato l'ironia e la satira, ma quello che ho amato più di tutto è stato il leggere proprio questo libro, sfogliato e "gustato" all'inverosimile, come si può vedere dalla foto.
Leggendo, mi sembrava quasi di poter assorbire tutto il piacere che Lucrezia ne ricava leggendolo e rileggendolo.



Trama con spoiler
La storia si svolge a Firenze nel 1504. Callimaco è innamorato di Lucrezia , moglie dello sciocco dottore in legge messer Nicia. Con l'aiuto del servo Siro e dell'astuto amico Ligurio, Callimaco, in veste di famoso medico, riesce a convincere messer Nicia che l’unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia), ma il primo che avrà rapporti con lei morirà. Ligurio trova presto una geniale soluzione: a morire sarà un semplice garzone, cosa che tranquillizza parzialmente Nicia, il quale resta comunque perplesso, visto che qualcuno dovrà andare a letto con sua moglie. Naturalmente Ligurio ha pensato all'amico Callimaco, che spasima per Lucrezia: infatti non vi sarà nessun garzone come vittima predestinata, bensì sarà lo stesso Callimaco a travestirsi da tale. In una famosa e molto divertente scena, il garzone-Callimaco viene colpito e portato a casa di Nicia, e poi infilato nel letto insieme a Lucrezia. Questa, che nel frattempo è stata convinta a consumare il rapporto adulterino da fra' Timoteo, accetta, e nel momento in cui scopre la vera identità di Callimaco, acconsente alla fine a diventare sua amante. Dopo la notte degli inganni, riassunte le sembianze del medico, Callimaco ottiene dall'inconsapevole Nicia, contento della futura paternità, il permesso di abitare in casa sua e quindi di godere, non visto, delle grazie di Lucrezia.

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