sabato 7 novembre 2015

Il coperchio del mare



Il coperchio del mare
Banana Yoshimoto
Ed. Feltrinelli
pag. 113
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Banana Yoshimoto non è una delle mie scrittrici preferite.
Non riesco a cogliere quella magia, quella profondità che decantano le mie "colleghe" lettrici, e devo ammettere con molta vergogna che per il terzo anno consecutivo leggo un suo libro per riempire la lettera Y nelle sfide di lettura.

Questo fino ad oggi.
Non so se è perché finalmente comincio ad  abituarmi al suo stile di scrittura, o se perché in questo romanzo il tema della morte non è il fulcro attorno al quale ruota tutta la storia.
Mi è piaciuto, non tanto da farmi cambiare idea, ma questo in particolare l'ho letto senza sentirmi gravata da un peso.

Racconta dell'amicizia che si crea fra due ragazze che sono obbligate a passare un'estate assieme.
Mari dopo aver finito l'università decide di aprire al suo paese un chiosco per le granite, la mamma di Mari decide di ospitare Hajime, figlia di una sua amica, alla quale è appena morta la nonna alla quale lei era legatissima.
Ovviamente Mari non è molto felice di questa imposizione, ma alla fine nascerà tra loro una bella e solida amicizia.

Mentre leggevo mi chiedevo come fosse possibile che dopo essersi laureata all'università decidesse di aprire un chiosco di granite, fino a quando non ha spiegato di aver visto una signora anziana che faceva lo stesso lavoro, e la gioia che si dipingeva sul volto dei bambini e degli adulti quando gustavano la loro granita. Aveva deciso che per la vita avrebbe sempre voluto poter donare un momento di beatitudine agli altri.

Amo moltissimo le granite, d'estate appena posso me la concedo, anche se qui nella mia zona non se ne trovano molte.
Il mio posto preferito è vicino a San Lorenzo, lontanissima da casa mia, ma mio posto del cuore.
Quest'anno inoltre ho avuto modo di gustare altre due granite che resteranno a lungo nella mia memoria, la prima a Pavia, in un baretto nei pressi della stazione degli autobus, dove una signora gentilissima ci ha fatto assaggiare per le prima volta una granita fatta al momento, non dalle solite macchinette. Tutta un'altra cosa!
La seconda l'abbiamo mangiata all'expo 2015 a Milano guardando lo spettacolo dell'Albero della Vita, degna conclusione di una giornata davvero bella.

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