sabato 19 gennaio 2013

8 - L'ultima fuggitiva


L'ultima Fuggitiva di Tracy Chevalier.
Ho letto la recensione con l'intervista alla scrittrice sul Corriere del Ticino, che ultimamente ci sta dando delle belle dritte per quanto riguarda le letture.
Appena l'ho visto sono andata a comperarlo, e mi sa che lo stesso giorno parecchi hanno fatto la mia scelta, visto che sullo scaffale ne rimanevano pochi.
Libro piacevolissimo da leggere che mi ha fatto fare le ore piccole.
Parla di una minoranza religiosa, i quaccheri,  di schiavitù e di amore.

Quello che però mi ha spinto a comperare il libro é stato anche il fatto che si parla di trapunte, o quilt, o patchwork, che oltre alla lettura é il mio altro hobby, fin dalle prime pagine Honor, la protagonista, racconta di una trapunta ad esagoni che sta facendo, che é simile a quella che sto facendo io, e parla delle differenze fra come si cuciva a quei tempi in Inghilterra e in America.
Mi é piaciuto molto l'accenno alle dodici trapunte che una sposa doveva portare in dote, più una trapunta nuziale cucita per lei dalle altre donne, interamente bianca, alla quale lei non può prendere parte. notizia che avevo già letto un po' di tempo fa su un blog.

Mi é un po' dispiaciuto é che non ha fatto nemmeno un accenno al fatto che le donne di queste minoranze religiose appendevano le trapunte in modo da dare agli schiavi in fuga una mappa con cui orientarsi :

E’ proprio in questi motivi sta la chiave per un codice che permette di dire senza sembrar di dire. Nelle piantagioni, l’usanza era di esporre all’aria e alla luce i quilts ogni mattina, sul davanzale o sulla siepe,  e la sequenza con cui venivano esposti corrispondeva a un messaggio: hidden in plain view, per ì’appunto, nascosto sotto il naso dei padroni. Ogni motivo aveva un significato più o meno  metaforico: la “Chiave inglese” esortava a prepararsi a partire concentrandosi mentalmente sulla fuga e raccogliendo tutto ciò che poteva servire al viaggio; la “Ruota di carro” indicava il mezzo con cui la fuga sarebbe stata attuata; la “Zampa d’orso” consigliava di superare una certa catena  montuosa seguendo i sentieri degli orsi; le “Oche in volo” mostravano la direzione verso cui incamminarsi; il “Sentiero di un ubriaco” consigliava di seguire percorsi a zig zag…e così via. Altre cose erano poi inscritte nei quilts: le distanze da compiere, per esempio, segnate dalla scansione dei nodi sul rovescio del quilt, o una vera e propria mappa della piantagione o della regione da attraversare trasformata in figure geometriche, o ancora una “mappa delle stelle“. estratto da qui.

Trama da Anobii.
È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America.
L'aria smarrita di chi non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si allontana dalle verdi colline del Dorset.
Troppo grande è il mare e troppo lontano è Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. L'irrequieta Grace ha allacciato una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio, con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure.
Honor Bright non condivide lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a seguire la sorella al di là del mare.
Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo, muore.
Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso oceano dall'amato Dorset.
Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza.
A Faithwell, tuttavia, viene accolta con freddezza dall'uomo e dalla cognata vedova.
Nel paese, una fila di edifici ai bordi di una strada sconnessa, con una drogheria, una bottega e alcune fattorie nella campagna circostante le persone sono amichevoli, ma con una schiettezza che rasenta la brutalità.
A turbare l'equilibrio di Honor non è, però, la vita sociale di Faithwell, ma qualcosa di più grande che riguarda l'America della metà del XIX secolo, il Paese in cui i neri sono ancora ridotti in schiavitù.
Il villaggio si trova, infatti, nei pressi di un crocevia dove si accalcano i coloni diretti a ovest in cerca di terra da coltivare, gli schiavi in fuga verso nord e i cacciatori di schiavi pagati dai proprietari di piantagione per riportare indietro i fuggitivi.
Tra questi Donovan, un uomo sfrontato e attraente, con gli occhi di un castano chiaro che spiccano nel viso squadrato e una durezza senza pari nello sguardo.
Per non venir meno ai saldi principi di rettitudine cui è stata educata in Inghilterra, Honor decide di aiutare gli schiavi in fuga.
Comincia di nascosto a offrire loro acqua e cibo e, in qualche caso, riparo.
Sarà, tuttavia, abbastanza guardinga da non tradirsi? E, soprattutto, saprà resistere alla tentazione più grande? Quella di cedere a un uomo i cui principi detesta, ma che è l'unico in grado di rimescolarle il sangue nelle vene? 

Ho già li pronto in attesa un altro libro di Tracy Chevalier : Strane creature.
La tentazione di cominciarlo subito é forte, ma forse é meglio che lo lascio decantare un po'.
Avevo già letto della stessa scrittrice "La ragazza con l'orecchino di perla" e mi era piaciuto moltissimo, come sempre molto più del film.

totale libri 2013 : 8 (-62)
totale pagine : 1'437 (-16'226)





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